
ISBN (vers. cartacea): 978-88-98905-84-3
ISBN (vers. digitale): 978-88-98905-83-6
Il Giornale dei Misteri 552 Novembre-Dicembre 2020
€ 3,49 ( versione digitale )
In questo numero
- Diciamo innanzitutto che il nostro cervello è come un hard disk dalla memoria ampia ma limitata. Per tale motivo è sempre attivo un meccanismo di “pulizia”, che si attiva in automatico per “cancellare” ricordi considerati “inutili” e far spazio a nuovi ricordi. Questo è quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature dal gruppo di ricerca internazionale del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) di Monterotondo, vicino a Roma. In particolare lo studio ha evidenziato che, sulla regione del cervello dell’ippocampo dove ha sede la memoria, le informazioni vi arrivano attraverso tre circuiti neurali. Quello principale è fondamentale nella formazione della memoria: se viene bloccato durante la fase dell’apprendimento, impedisce l’immagazzinamento di nuovi ricordi. Ci sono poi altri due percorsi secondari: uno serve a recuperare le informazioni già immagazzinate nella memoria, mentre l’altro si attiva per indebolire e cancellare la memoria del ricordo appena formato lungo il circuito principale. Questo meccanismo di “pulizia” in futuro potrebbe essere potenziato, secondo quanto affermato dai ricercatori, grazie ai farmaci, per eliminare dalla memoria i ricordi associati a eventi traumatici.
da: “L’impronta digitale del cervello” di Stefano Nasetti, a pagina 32
- La lancia del centurione, il “sacro ferro” che era penetrato nelle carni del nazareno, assunse così per i fedeli un’importanza tale da eguagliare quella della stessa croce, una reliquia ambita da tutti i credenti, semplici persone e potenti regnanti, tanto da essere ritenuta carica di una energia capace di sconfiggere ogni nemico. Il prezioso oggetto avrebbe dato potere a chiunque lo avesse posseduto, o almeno così si pensava. Ultimo in ordine cronologico a crederci fu Adolf Hitler, che si impossessò di una punta di lancia conservata presso il palazzo reale di Vienna, la Heilige Lanze appartenuta persino a Carlo Magno e ritenuta l’originale, trasportata a Norimberga su un treno corazzato il 13 ottobre 1938.
da: “A Narni la sacra lancia?” di Roberto Nini, a pagina 40
- Per diversi anni il dottor Rex Gardner (Sunderland District Hospital, GB) ha avuto modo di studiare numerosi casi di guarigione miracolosa ottenuta per mezzo della preghiera, molti dei quali riportati nel suo libro Healing Miracles. Qui egli definisce il miracolo come “la guarigione da una malattia fisica attraverso mezzi o velocità [di remissione] inspiegabili da un punto di vista medico e precedute da preghiere”10. In qualità di clinico, egli ha usufruito di un punto d’osservazione privilegiato, che gli consentiva di verificare personalmente le storie dei suoi pazienti e l’andamento delle loro patologie; racconta, ad esempio, il caso di una donna che aveva chiesto ai fedeli della sua parrocchia di pregare per lei, in quanto stava soffrendo per una grave forma di varici ulcerose ad una gamba. Peraltro, il suo medico le aveva premesso che, se anche fosse guarita, le cicatrici avrebbero comunque richiesto una operazione di innesto di pelle. Ma ciò che avvenne lasciò tutti senza parole, in quanto le ferite si chiusero completamente, esattamente il giorno dopo l’incontro di preghiera…
da: “Magia e fede: la Scienza indaga” di Michele Dinicastro, a pagina 7
- È ormai da quasi mezzo secolo che molti ricercatori dell’ignoto orientano i loro lavori nel tentativo di demitizzare i personaggi, strani e favolosi, che affollano le leggende, le tradizioni, le mitologie ed i “pantheon” religiosi dei popoli antichi. Alcuni di questi ricercatori, che definire “coraggiosi” è quanto meno riduttivo, sono giunti all’incredibile conclusione che la grande maggioranza di queste misteriose entità superiori, più o meno divinizzate dalle credenze popolari, altro non erano che una specie di “coloni”, venuti, se così si può dire, da pianeti lontani a bordo di “carri di fuoco”, quegli stessi che oggi chiamiamo “dischi volanti”, U.F.O. o, “prudentemente”, O.V.N.I. (oggetti volanti non identificati), fino a giungere all’acronimo U.A.P. (Unidentified Aerial Phenomena) coniato nel 2015 dal Pentagono. Ora, le ricerche di questi “picconatori di testi sacri” sono in grado di affermare che lo studio approfondito ed asettico della tradizione celtica può confermare tutto ciò che i colleghi “ortodossi” hanno scoperto nelle tradizioni degli altri popoli: Sumeri, Assiri, Babilonesi, Iraniani, Indù, Maya, Egizi, Greci, Ebrei.
da: “I Celti e gli extra-.terrestri” di Giorgio Pattera, a pagina 53
- L’uomo moderno è abituato a vedere il Creato da un punto di vista materialista, dove le cose esistono e hanno un valore solo nella misura in cui possono portargli una qualche forma di profitto, possibilmente economico. Questa visione miope sta letteralmente distruggendo il pianeta sul quale viviamo. Dobbiamo prendere coscienza che la Terra, la nostra Casa comune, è un’Entità viva e intelligente, poiché fa parte della Natura, ed è nostro compito stabilire una relazione corretta con lei.
da: “La Natura secondo Aïvanhov” di Francesco Mossolin, a pagina 16
- Dalla fine degli anni Ottanta i media hanno riportato i resoconti di pescatori spaventati da una figura umanoide, che usciva ed entrava nell’acqua del fiume con grandi tonfi. Questa creatura ci viene descritta come bipede, alta, slanciata, con una pelle squamata scura e lucida, come quella dei rettili ed un muso allungato in cui spiccano gli occhi rossi con pupilla da serpente. Nella zona di Pincara (Rovigo) sul Canal Bianco non solo parecchi pescatori, ma anche gli abitanti segnalarono la presenza di qualcosa che dal bosco li spiava, emettendo strani sibili e lasciando impronte che non potevano essere ricondotte all’opera dei soliti bontemponi in vena di scherzi.
da: “Il mostro del Po, l’Homo Saurus” di Gianpaolo Saccomano, a pagina 46